05 Mag Con le Madri Vittime di Tratta a Buenos Aires
Madres Victima de Trata è un’organizzazione senza scopo di lucro composta da madri, parenti, amiche, volontarie, artiste e amiche di donne, bambini scomparsi per esser stati costretti alla prostituzione. L’associazione è stata fondata da Margherita Meira, una madre coraggio, vittima in prima persona del fenomeno.
Nel 1991, infatti, sua figlia Susi, Susanna Becker, scomparve all’età di soli 17 anni. Le istituzioni parlarono allora di “fuga d’amore“, e imputarono la sua morte ad un incidente, ma i genitori riuscirono, con molti sforzi, a dimostrare che la ragazza era stata uccisa, con la complicità del presunto fidanzato.
Questa è solo una delle tragiche vicende a cui Margarita con la sua associazione cerca di dar risonanza e risposta, cercando ogni giorno di non far sprofondare le storie di queste ragazze nell’oblio, ma lottando strenuamente, affinché le donne uccise vengano ricordate, e quelle ad oggi sequestrate, vengano liberate.
L’associazione inoltre fornisce alle donne supporto legale – grazie all’azione volontaria di Marcela Cano, avvocata specializzata in questo tipo di battaglie legali – e rifugio, in una casa nel quartiere popolare di Constitucion, acquistata grazie al sostegno di un rinomato influencer argentino.
Da quella stessa casa ogni giorno vengono inoltre elargiti gratuitamente alle famiglie bisognose della zona oltre 600 pasti, ma anche momenti di formazione e spazi di gioco per i bambini.
L’associazione Madres Victima de Trata ci ha ospitate per un’intensa settimana di lavoro all’interno del Progetto Europeo ACT! Agains Violence and Sexual Exploitation che già ci aveva condotto, in Gennaio, a Parigi.
L’esperienza di Buenos Aires è stata però diversa da quella parigina, se nella prima mobilità avevamo affrontato il tema dal punto di vista normativo e psicologico, in Argentina – attraverso racconti ed incontri diretti – abbiamo toccato davvero con mano questa vile mercificazione dei corpi e delle vite delle persone. Abbiamo incontrato ragazze i cui volti sono segnati in maniera profonda dalle terribili esperienze vissute, e ci siamo sentite profondamente grate per aver avuto la possibilità di incontrare persone devote ad una causa così grande, che rappresentano un’ispirazione per chiunque creda e militi per i diritti umani.
La battaglia di Margherita, Marcela, Elena, Camila e delle altre attiviste viene combattuta ogni giorno, nell’assenza delle istituzioni e nell’impossibilità di rovesciare un sistema criminale radicato e ben organizzato. Anche per questo abbiamo avvertito chiaramente quanto importante sia stata per loro la presenza delle associazioni rappresentate dal partenariato (da Francia, Martinica, Messico, Guyana, Italia); la visibilità internazionale e la possibilità di portare i riflettori europei su questo tema – inserendolo nel dibattito politico internazionale – sono fondamentali per le loro azioni di advocacy, sui diritti in generale, ma anche per battaglie specifiche, come quella – importantissima – che concerne la possibilità di togliere (speriamo presto) la prescrizione dal reato di tratta.
A noi, al ritorno, resta un profondo senso di responsabilità verso quello che con noi è stato condiviso e che cercheremo di trasferire nella parte di lavoro che ci spetta, relativo alla creazione di una campagna interanazionale di sensibilizzazione sul tema rivolta ai più giovani.
Se volete dare una mano all’associazione qui trovate i link utili, anche un piccolo aiuto può fare la differenza. Vai al link!
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