Alla scoperta della Guadalupa con “In&Out” per capire l’integrazione!

Alla scoperta della Guadalupa con “In&Out” per capire l’integrazione!

La Guadalupa è Francia. Magari era noto, magari no. Ma certamente non è la prima cosa che salta agli occhi quando si atterra su quest’isola tropicale tutta verde, verdissima, e con 29 gradi a Novembre.

Ma sì, la Guadalupa con la Martinica, Saint Martin e Saint Barthelemy sono territori d’oltremare della Francia (Guadalupa e Martinica sono regioni, mentre Saint Martin e Saint Barthelemy sono collettività). 

 

Questo è il motivo per il quale a tutti gli effetti la Guadalupa rientra nei territori per i quali sono finanziabili i progetti Europei della Azione Chiave n°2 (KeyAction2) del Programma Erasmus+. Questo è il motivo per cui siamo qui. A più di 7000 km dalla Métropole, come qui chiamano la parte europea della Francia.

Un posto ideale per gli amanti della natura, del rum, delle immersioni e delle spiagge bianche, ma anche un luogo in cui si rivela interessante riflettere sul tema delle migrazioni, dell’identità, dell’integrazione.

La Guadalupa fu “scoperta” nel 1493 da Cristoforo Colombo quando era popolata da nativi provenienti dalla valle dell’Orenoque, e per molto non rimase che uno scalo marittimo, per assumere solo nel secolo successivo un ruolo molto più importante per l’economia europea.

La colonizzazione francese prende il via nel XVII secolo ed è così che, in gran parte per mano di avanzi di galera e vagabondi, scompaiono quasi totalmente gli originari abitanti dell’isola. La canna da zucchero di lì a poco diventerà il prodotto più esportato grazie ad una triangolazione navale che partendo dall’Europa era organizzata con uno scalo sulle coste africane, dove venivano imbarcati gli schiavi, per giungere sulle coste della Guadalupa. Scendevano gli schiavi, saliva a bordo lo zucchero, e via di nuovo verso la Francia.

Neanche la Rivoluzione Francese (1789) che pur abolì temporaneamente la schiavitù (cancellata definitivamente solo un secolo più tardi) porta ad un cambiamento radicale. Sarà poi nel 1946 che l’Isola diverrà un Dipartimento D’Oltre Mare della Francia, nel 1974 una Regione.

Si calcola che qui siano arrivati dall’Africa circa 3 milioni di schiavi fra il XVII e XVIII secolo.

Oggi la Guadalupa conta 400.000 abitanti dei quali quasi l’80% discendono dagli schiavi portati qui via mare mentre solo il 5% della popolazione è bianco (sommando i Blanc-France, nati in Métropole ed i Blanc-Pays, nati sull’Isola), abitano inoltre sull’isola alcune migliaia fra libanesi, siriani, cinesi e immigrati – talvolta illegali – haitiani e dominicani.

Da sinistra: Nadia, nata in Guadalupa e residente in Métropole, e Lucie, nata a Parigi e residente in Guadalupa.

Con questa complessità e con le disuguaglianze sociali ed economiche che esistono sul territorio devono fare i conti oggi gli abitanti della Guadalupa. Ed è questa complessità che siamo venuti a cercare di capire, nell’intento di sviluppare un progetto di partenariato europeo fra l’Italia (Beecom & Cesie) la Spagna (Jarit), la Svezia (Dug) e, ovviamente, la Guadalupa (Adiles).

Lo scopo del progetto “In&Out” è quello di promuovere attraverso la cultura la partecipazione dei giovani migranti, ognuno sui propri territori, ma attraverso lo scambio di buone pratiche che saranno pensate e poi testate nei diversi contesti dai partner.

Per questo motivo durante i giorni passati nei dintorni di Pointe à Pitre abbiamo visitato l’OFII – Office Français de l’immigration e de l’integration, abbiamo organizzato un workshop di cucina con due giovani ragazze migranti, che hanno usato il cibo par parlare di loro, della loro storia e della cultura del loro paese, abbiamo partecipato ad una lezione di Francese come lingua seconda, abbiamo incontrato i coordinatori dell’Associazione di immigrati haitiani “Tete Colle” e visitato il Museo Memorial Acte ovvero il Centre Caribeen d’expressions et de la memoire de la traite et de l’esclavage.

Oltre a tutto ciò, chiaramente, abbiamo definito cosa faremo come partner per le azioni di progetto ed a livello locale per i prossimi due anni di lavoro all’interno del progetto In&Out.  A rivederci quindi per la prossima tappa, a Marzo 2018, a Palermo!

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